PREMESSA sul progetto

Perchè non proviamo ad immaginarci come vorremmo che fosse la nostra città,
provando a scrivere materialmente un "programma politico", ricco di contenuti,
di proposte "folli", di progetti realizzabili a breve ma anche a lunga scadenza,
un'idea, un sogno ad occhi aperti, un sogno però fatto insieme,
tra di noi ma soprattutto insieme al resto della città?

LE IDEE:

Partiamo da concetti basati sulla Decrescita felice,
per esempio, sulla sostenibilità ambientale,
sui diritti fondamentali dell'uomo (aria, acqua, terra),
quindi sulle quantità di verde, sulla mobilità, sulle energie alternative,
sul risparmio energetico, insomma su quello che vorremmo nella nostra città.

metterci assieme per pensare ad un progetto a medio-lungo termine
che ci veda costruttori di una realtà, di cose che altrove sono già concrete,
sono già elementi di comunità virtuose, che hanno amministratori a volte folli,
a volte volenterosi, a volte semplicemente oculati.
Un progetto che abbia il meetup come volano, come acceleratore,
come propulsore ma che poi abbia nella città intera, con le sue associazioni,
i suoi comitati, i suoi cittadini onesti, le parti fondamentali, i cardini su cui basarsi.

Non ho ben chiaro un limite di tempo, ma certo saranno necessari molti mesi per una cosa seria,
fondata su dati, notizie certe, esempi reali, anche conti economici se siamo in grado
(Mario Barone se ci sei batti un colpo), però un obiettivo potrebbero essere
le elezioni comunali tra due anni e mezzo, NON per fare a tutti i costi una lista civica
(che sia ben chiaro per me non è l'obiettivo) ma per vedere cosa succederebbe se,
dopo che la città intera si è costruito il suo futuro e la sua idea di una Napoli nuova,
qualcuno provasse ancora a prenderla per i fondelli, promettendo fumo
(si anche quello degli inceneritori ma non solo), millantando soluzioni assurde o rinviando sempre
qualsiasi progetto concreto.

Il progetto è Creative Commons?

Dobbiamo partire da elementi condivisi e di reale cambiamento, dobbiamo essere capaci, noi per primi, di rivedere priorità e stili di vita, e finchè non riusciremo a metabolizzare questo non potremo andare da nessuna parte, a spiegare niente a nessuno.

La decrescita si basa su alcuni concetti che credo possano essere presi come linee guida, ma da integrare.
Bisogna riportare i beni comuni, la sostenibilità ambientale, le relazioni umane al centro delle nostre vite.

Dovremmo cominciare a battere molto sulla differenza tra "bene" e "merce" , capire che comprare non è lo scopo delle nostre vite, ma lo deve essere la conservazione e il miglioramento dell'ambiente in cui viviamo, che comprende cibo, acqua, terra ma anche il rapporto umano.

Non possiamo pretendere di avere la soluzione per tutti i mali di questa città, sarebbe follia, ma di sicuro possiamo pretendere di portare avanti principi, esempi, idee utili nel far partire un lento ma graduale ripristino di condizioni minime di vivibilità.

Insisto molto sulla "buona imitazione", sull'"emulazione virtuosa", su questo si basa anche la rete dei comuni virtuosi, e da quella noi dobbiamo prendere ciò che è applicabile qui da noi, sono iniziative che prevedono precisi piani di attuazione, completi di resoconti economici, che sono a nostra disposizione se solo riusciamo ad omogeneizzarli e ad integrarli con una, due idee innovative (lo scec per esempio).

Forza l'inizio è sempre complicato, ma se davvero ci crediamo possiamo farlo, non c'è bisogno di inventarsi niente, bisogna solo mettere assieme i pezzi del puzzle esistenti.