Sul numero degli operai che lavorano in un cantiere mi sono sempre interrogato anch'io. Il problema credo sia dovuto al fatto che a Napoli, gli appalti si prendono con forti ribassi, con ovvie conseguenze sul lavoro. Pensate a P.Amedeo, era prevista nella gara d'appalto, dov'è la quercia, l'installazione di cassonetti interrati, dal costo di 60.000 € ciascuno e non sono stati inseriti, eppure nel contratto per partecipare alla gara, questi cassonetti erano inseriti nelle voci di spesa; erano anche previsti degli alberi, la società che ha fatto i lavori, però ha pensato bene di mettere alberelli piccoli, perché quelli più grandi costano di più, però è stata costretta a rimuoverli e ad inserire qu elli previsti dal contratto. Questi, insieme al numero ridotto degli operai, sono piccoli espedienti che fanno molte società che vincono gare d'appalto a Napoli, perché i guadagni sono veramente irrisori se si fanno ribassi troppo elevati, e allora pur di vincere la gara di appalto si ammacchia qualcosa, con ovvie conseguenze sulla qualità del lavoro finale. Esistono però penali applicabili per ritardi nei lavori, però questo dipende dal contratto, ma in genere sono sempre previste.
Per quanto riguarda la situazione dei cantieri a Napoli, si potrebbe fare una petizione, però bisogna anche ricordare che in genere è preferibile fare i lavori nei mesi più caldi, per questo da maggio fino ad oggi ne sono stati aperti parecchi. Una cosa che si potrebbe fare, in cantieri come quello di Via Aniello Falcone, è far lavorare gli operai anche di notte, con dei turni però non so a chi si possano indirizzare queste proposte.